Le 7 regole di scrittura rubate a Jeffery Deaver
‘Ed è subito Crime’ n.6 del 17 ottobre 2023
Sai chi è Jeffery Deaver? Hai mai sentito parlare de 'Il collezionista di ossa'? Sei curioso di conoscere qualcosa in più sulla sua routine da scrittore? Allora questo è il numero di 'Scrivere Crime' che fa per te. Deaver il 10 ottobre è stato a Torino ospite delle Ogr per presentare il suo ultimo romanzo, 'Tempo di caccia'. Insieme a lui sul palco c'era un altro mito del crime italiano, Stefano Nazzi, giornalista che per Il Post cura il podcast 'Indagini'. È stata un'ora è mezza ricchissima di contenuti che in questo numero della newsletter cerco di riassumere per te. Prima però se posso ti chiedo un favore: quando avrai finito di leggere questo numero, se ti sarà piaciuto, condividilo sui social perché così mi aiuterai a crescere. Se invece sei capitato in questa pagina per caso e non sei ancora iscritto, beh, iscriviti, ti prometto una tempesta di cervelli settimanale sul mondo creativo e Crime.
In questo numero ho deciso di essere molto schematico per renderti più semplice la lettura. Di seguito riporto i sette temi più interessanti che sono emersi durante l'intervista di Deaver. Mi sono concentrato soprattutto sugli aspetti che possono interessare te che ti sei iscritto a questa newsletter e che, immagino, lo hai fatto perché ami il crime e perché ami scrivere. Quindi, Deaver ha detto:
IL COLPO DI SCENA - Vorrei che chi legge i miei libri possa dire, "Ce l'ho fatta, sono sopravvissuto a questa lettura". I libri che mi intrigavano erano quelli di Agatha Christie o Andrea Camilleri, e ricordo che quando finivo di leggere pensavo: 'questo non me lo aspettavo'. E allora mi chiedo, come fare per creare colpi di scena in quel modo? Perché un libro che scrivo non deve essere pensato con l'accuratezza con la quale è stato creato un aereo?
OTTO MESI PER PROGETTARE UN LIBRO - Per otto mesi lavoro alla scaletta, poi prendo dei post-it e ognuno di essi rappresenta un colpo di scena. In quegli otto mesi costruisco la struttura portante del romanzo, ma allo stesso tempo svolgo le ricerche che servono per suffragarlo. Siamo persone curiose, per cui studio e faccio ricerche approfondite sulle cose importanti. Sono una persona che ha un'idea molto logica della scrittura. Lavoro per otto ore al giorno, sostanzialmente sei giorni alla settimana. Mi sento molto fortunato di poter fare questo mestiere e quindi lo svolgo in maniera seria, lavoro tanto. È un lavoro a tempo pieno. Non mi prefiggo un numero di pagine fisse da scrivere al giorno perché visto che i libri li pianifico, quando ho finito di strutturare un libro scriverlo diventa veloce
LE PAROLE - Ho una cassetta degli attrezzi molto vasta. L'unica cosa sui cui cerco di fare attenzione è che gli strumenti che uso, ovvero le parole, non siano troppo complicate, troppo lunghe. Cioè che non funzionino in quello che scrivo. Cerco di fare attenzione a non usare le interazioni classiche per evitare di scriverle centinaia di volte nello stesso libro.
IL RUOLO DELLA VIOLENZA - L'esperienza che voglio trasmettere al lettore è forte, faccio sempre il confronto con le montagne russe: sono un intrattenimento spaventoso, ma siamo rassicurati perché sappiamo che alla fine ne verremo fuori salvi. Mi piacerebbe pensare che l'esperienza di lettura sia simile, cioè che il livello di violenza che io inserisco nelle mie pagine non sia mai tale da mettere a disagio il lettore. È importante che il lettore quando finisce di leggere un mio romanzo non si senta sporco. La violenza quando è eccessiva ed espressa nella maniera sbagliata non aggiunge nulla. Nei miei romanzi la violenza è allusa, non si vede quasi mai; non avrete mai la sensazione che ci sia una cosa gratuita. Il mio modello di riferimento è Alfred Hitchcock che era un autore di suspense.
IL CATTIVO E GLI ALTRI PERSONAGGI - Ho un legame stretto con i miei personaggi, con i miei eroi, ma mi diverto davvero quando scrivo dei cattivi perché il cattivo deve essere intelligente quanto, se non più, il suo avversario positivo. Quando alla fine di una storia l'eroe prevale vogliamo che abbia superato degli ostacoli veri, che si sia battuto con qualcosa di importante. L'aspetto in cui divento più creativo è nella creazione dei personaggi. Da dove vengono gli elementi che mi portano alla creazione di un personaggio? Credo che tutti noi vivendo incontriamo persone da cui traiamo spunto per inventarci un personaggio: l'aspetto fisico di uno, il coraggio di un altro, la personalità di un terzo. Cose che metto insieme. Capita che ci siano personaggi che non funzionino all'interno di una storia, quando capita o li ammazzo oppure se sono più fortunati li tolgo e magari li uso in un'altra storia
IL MALE - Utilizzo il male come strumento per amplificare al massimo il tipo di emozione che trasmetto ai lettori con le storie che racconto. Non mi concentro tanto sul passato, sull'infanzia del cattivo di turno. Credo che sia quasi un cliché quello che ci viene rappresentato, in cui per forza di cose il cattivo ha avuto un'infanzia difficile: può essere così, ma può essere vero anche l'opposto. L'importante è che il cattivo e il male che lo rappresenta siano immediatamente credibili sulla pagina. Ne 'Il silenzio degli innocenti' Hannibal Lecter dice: "perché vuoi a tutti i costi cercare di capirmi, io sono un cattivo. Punto"
ATTENTO AL LETTORE - Bisogna fare attenzione quando nei libri si inseriscono i dettagli perché poi i lettori ti scrivono per correggerti. I lettori sono attenti e ti mandano lettere che più o meno dicono questo: 'ho letto il suo ultimo romanzo e l'ho trovato splendido, la trama è fantastica e i personaggi sono favolosi, tuttavia a pagina 174 lei dice che nel 1972 è stato creato un processore Pentium che fino all'anno seguente non è stato messo sul mercato. La prossima volta metta una nota per darci una spiegazione logica'. Quando succedono queste cose scrivo una lettera di scuse personali al lettore perché il mio compito è darvi un'esperienza emotiva fortissima, la migliore che possa darvi, e se anche un piccolo errore non ha consentito al lettore di vivere quell'esperienza devo chiedergli scusa e devo fare il possibile perché non avvenga più.
Ci vediamo su Youtube
Questa settimana non vi do appuntamenti ai quali assistere in presenza, ma vi lascio il link a un video. Si tratta della presentazione che ho fatto domenica 15 ottobre a Rivalta per Ristory, con me Alessandro Perissinotto e Marco Dibenedetto:
L’agenda degli eventi da non perdere
Venerdì 20 ore 17,30 in Piola Libreria (via Bibiana 31) Bruno Gambarotta presenterà il suo ultimo libro 'Fuori programma, le mie memorie dalla Rai'
Rivalta di Torino, presso la libreria, la casetta in legno in mezzo al verde del vivaio, in via Roma 9, presentazione del libro 'Voci narranti. Storie resistenti della Val di Susa' con le autrici Marilena Capellino e Mariella Bo. Venerdì 20 ottobre2023 ore 18:00
Sabato 21 ottobre alle 18 al Circolo dei Lettori ci sarà Bret Easton Ellis per presentare il suo ulitmo libro 'Le schegge
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