La storia di Maria Teresa Novara: l'enigma di Villafranca
‘Scrivere Crime’ n.29 del 30 aprile 2024
In questo numero di ‘Scrivere Crime’ ti racconto la storia di Maria Teresa Novara e del perché te l’ho voluta raccontare; c’è una novità importante che riguarda il prossimo numero della newsletter; ti dico che ho cominciato a lavorare al nuovo libro
È la notte del 16 dicembre 1968. Maria Teresa Novara, una ragazzina di 13 anni, è a casa degli zii a Villafranca d'Asti; sta dormendo da loro perché così l'indomani sarà più comodo andare a scuola. Tra la 13enne e il suo futuro però si mettono in mezzo due criminali che la rapiranno, la segregheranno, la venderanno e infine saranno i responsabili della sua morte. Quella che vi racconto in questo numero di 'Scrivere Crime' è una storia vera e agghiacciante che ho scoperto grazie a un romanzo.
Quello che è stato fatto ai danni di Maria Teresa Novara è un crimine efferato, brutale e bestiale che viene commesso in un paese della campagna piemontese. La notte del 16 dicembre del 1968 Bartolomeo Calleri e Luciano Rosso, due criminali, si introducono a casa degli zii della ragazzina in cerca di qualcosa da rubare, ma non trovano nulla di prezioso. Così decidono di portarsi via la 13enne. L'obiettivo è farla fruttare. Come? Vendendola ai pedofili che vivono in quelle campagne.
Maria Teresa viene dunque portata in una cascina nelle campagne di Canale dove verrà tenuta prigioniera. I due mostri la incateneranno al muro e la libereranno solamente per farla abusare dai pedofili della campagna. Un piano che fila liscio fino a quando Bartolomeo Calleri e Luciano Rosso non verranno arrestati. O meglio, uno verrà arrestato mentre l'altro morirà. Da Canale vengono a Torino per rubare, ma le forze dell'ordine li scoprono. Loro tentano di fuggire e per farlo si gettano nel fiume Po: Calleri affogherà trascinato dalla corrente; Rosso verrà arrestato, ma non rivelerà agli investigatori il suo segreto.
Maria Teresa Novara rimane così incatenata nello scantinato di Canale dove non morirà di stenti, ma di asfissia. Mentre Luciano Rosso è in carcere qualcuno dal paese andrà fino alla cascina per otturare la presa d'aria che areava il tugurio dove la 13enne era imprigionata. Un modo per tapparle la bocca e impedirle di denunciare tutti coloro che hanno abusato di lei durante la sua prigionia. Questa storia potrebbe finire qua, ma ometteremmo l'ultimo particolare: per tanto tempo la storia di Maria Teresa verrà raccontata dai giornali come la 'fuga d'amore' di una ragazzina che aveva scelto di prostituirsi. Un altro modo per coprire i pedofili di quelle terre?
Perché vi ho raccontato questa storia?
Vi ho raccontato questa storia perché, oltre al fatto, in questo caso ci interessa anche il modo. Da diverso tempo mi sto interrogando su come si possa raccontare un true crime. Il mio problema è che nella vita faccio il giornalista e, per una sorta di deformazione professionale, quando mi trovo davanti a un crimine fatico sempre a staccarmi dalla tendenza di raccontare le cose come stanno. È forse questo il motivo per il quale negli anni mi sono sempre tenuto molto lontano dai true crime. Leggo e studio i fatti di cronaca, ma non ci provo neppure a raccontarli.
Ultimamente però sto cercando di capire quali siano le tecniche per scrivere fatti di questo genere staccandosi dalla cronaca giornalistica. Una risposta me l'ha fornita Alessandro Perissinotto che ha raccontato la storia di Maria Teresa Novara in un romanzo dal titolo 'Il silenzio della collina'. Lo scrittore in questo caso utilizza un espediente narrativo per presentare al lettore gli aspetti conosciuti di quella storia. Fa emergere pagina dopo pagina il punto sul quale si focalizzerà: l'omertà di chi, in un modo o nell'altro, sapeva che fine stesse facendo la 13enne e non ha parlato.
Quindi, perché vi ho raccontato questa storia? Perché fa parte di quel processo di ricerca costante che da autore porto avanti tutti i giorni. Per scrivere è necessario studiare, leggere ed essere curiosi.
Per una settimana ‘Scrivere Crime’ cambia
Ho deciso di fare un esperimento, ma solo per una settimana. In occasione del Salone del Libro che si terrà a partire dal 9 maggio vi invierò la newsletter tutti i giorni dell’evento. Quindi la prossima settimana non ci leggeremo martedì 7 maggio, ma ci leggeremo giovedì 9, venerdì 10, sabato 11, domenica 12 e lunedì 13. Vi segnalerò gli eventi crime da seguire e vi racconterò le cose che mi hanno colpito di più del Salone del Libro. Quindi 1) se avvisato 2) se l’idea ti piace invita i tuoi amici amanti del crime a iscriversi alla newsletter
Il nuovo libro
Ho cominciato a lavorare sul nuovo libro. Non ho detto che sto scrivendo. Ho detto che ho cominciato a lavorare al nuovo libro. Questo vuol dire che uscirà nel 2024 un nuovo libro. Non vi dico nulla di più, ma sarà sempre legato al mondo di Montelupo.
Se dunque ancora non avete letto i miei libri adesso avete un motivo in più per farlo. E poi, da qualche giorno è online su Amazon 'L'ossessione di Montelupo' la serie creata da Golem Edizioni e che racchiude i miei libri pubblicati con la casa editrice. Vi lascio qui il link, anche perché a fine anno ci saranno novità e credo che ripassare le storie del commissario Riccardo Montelupo, di Gianni Incerti e di Corrado Tarantella possa essere utile.
Sito e social
Due note di servizio: ho rinnovato il sito. Se fai un click sul gioeleurso.com troverai un'impostazione diversa rispetto al passato, ti invito a visitarlo e dirmi cosa ne pensi. In più da questo 2024 mi trovate anche su Threads. Seconda nota di servizio, abbiamo un gruppo su facebook che vi linko qui.
I miei libri
Abbi pazienza, ma un minimo di autopromozione mi tocca farla: cliccando su questo link potrai acquistare i miei libri