Bret Easton Ellis, l'autore di American Psycho, è l'anti-scrittore. Almeno, secondo i canoni promossi dalle scuole di scrittura. A dirlo è stato lui stesso durante un'intervista al Circolo dei lettori di Torino. Ovvio, sto portando all'eccesso il concetto e la mia è una provocazione, ma quel che ha detto Ellis durante quei sessanti minuti di dialogo con Diego De Silva potrebbe aiutare molti aspiranti autori. Prima però se posso ti chiedo un favore: quando avrai finito di leggere questo numero, se ti sarà piaciuto, condividilo sui social perché così mi aiuterai a crescere. Se invece sei capitato in questa pagina per caso e non sei ancora iscritto, beh, iscriviti, ti prometto una tempesta di cervelli settimanale sul mondo creativo e Crime.
La prenderò larga. Quest'estate al termine di una presentazione di un mio libro mi si avvicina un signore. Mi dice che sta frequentando un corso di scrittura e che durante il corso gli insegnanti hanno insistito sul fatto che l'aspirante autore debba scrivere ogni giorno per alcune ore. "Ma io come faccio? Non ho tempo? Tu quando scrivi?". Quel signore quel giorno ha centrato il punto: il tema è il tempo.
Le scuole di scrittura giustamente ti insegnano un metodo corretto, ma questo metodo si scontra poi con la realtà di tutti i giorni: il lavoro, la spesa da fare, la stanchezza, il divano che ti chiama, le faccende di casa, gli imprevisti. Dunque? Che fare? Fissarsi in modo ossessivo sul metodo e lasciarsi frenare, o mandare al diavolo il metodo e scrivere? In modo indiretto a darci una risposta è Bret Easton Ellis un autore che nella sua carriera ha venduto milioni e milioni di copie, ma nonostante ciò dice: "Io scrivo solo per me stesso. Non scrivo mai per il lettore, per un agente o per una casa editrice. Non sono uno scrittore di professione, scrivo per hobby".
Sbadabam, il paradigma è stato ribaltato. Ellis si definisci uno scrittore per passione perché nei fatti tra un suo libro e un altro passano anni, ma ogni suo libro è un successo straordinario. "Scrivere un romanzo, per me è un processo molto emotivo, non è che io mi svegli una mattina e decida di scrivere un libro", ha raccontato Ellis durante il suo dialogo con De Silva, "Sono processi che durano talvolta anni, talvolta mesi. Normalmente questo succede quando c'è qualcosa che mi dà fastidio, che mi crea dolore, e cerco di capire cosa mi crea dolore. Il metodo che io seguo per elaborare i miei problemi è andando verso un libro. Con la scrittura di un libro io faccio a pezzi questo mio dolore, e riesco a sentire me stesso, a capire meglio perché provo quel dolore e perché sto in quel modo".
American Psycho, libro che ha spaccato la platea dei lettori ma che ha fatto la storia, nasce quando aveva tra i 23 e i 25 anni: "Era l'espressione di quanto io fossi arrabbiato nei confronti del mondo. L'ho scritto per esprimere la mia rabbia perché stavo diventando adulto in una società in cui non mi riconoscevo e non credevo. Mi ha fatto molto ridere scrivere questo libro perché era una black comedy. Non lo scriverei mai adesso. Ogni libro che ho scritto riflette il modo in cui io mi sentivo in quel preciso momento".
E così i libri di Ellis sono ritratti di quel preciso istante della sua vita, testi che non potrebbero essere mai replicati perché frutto dell'emotività e non di una strategia studiata a tavolino: "Ogni libro viene scritto partendo dall'emozione di quel momento specifico per liberarmi da una qualche ossessione. I miei libri non li rileggo mai perché se mi mettessi a leggere adesso American Psycho mi metterei le mani nei capelli e mi verrebbe voglia di riscriverlo tutto, idem con gli altri. I libri per me finiscono quando finisco di scrivere l'ultima pagina, li lascio andare e mi sono liberato di un peso".
È vero dunque che ci va un metodo, che il libro deve essere progettato, che ci va costanza. Nel numero precedente della newsletter Deaver ci ha raccontato un modo di fare completamente opposto a quello di Ellis, ma attenzione a non rimanere ingabbiati dentro quel metodo. Bisogna sempre ricordarsi che la scrittura è arte e che l'arte è un modo per dare sfogo alle nostre emozioni.
PS per gli amanti del brivido. Vi lascio quest'ultimo virgolettato che meriterebbe da solo un numero a parte della newsletter: "Se si danno troppe spiegazioni si perde il senso della paura", ha detto Ellis parlando dell'horror, "A me piacciono tanto i film e i libri horror, i misteri, e quando arrivo alla fine non mi piace quando viene tutto spiegato. Invece è inquietante quando non si sa tutto, ed è anche reale perché in fondo non c'è risposta a tutto quello che succede nella vita. Voglio che un libro respiri e non mi piacciono i libri dove viene spiegato tutto".
L'intervista a Ellis
Se vuoi vedere per intero l’intervista a Ellis che si è tenuta al Circolo dei lettori di Torino, ecco il link:
Ci vediamo a 'CioccolaTò'
Questa settimana vi invito a un dolce evento, il 4 novembre alle 12 sarò ospite di CioccolaTò, la fiera del cioccolato che si tiene a Torino. Gli organizzatori mi hanno invitato a parlare dei miei libri e dialogherò con Paolo Morelli, giornalista torinese che si occupa di cultura. È un amico e questa cosa è garanzia di divertimento. Vi aspetto dunque in piazza San Carlo.
L’agenda degli eventi da non perdere
Al Teatro Concordia, in corso Puccini a Venaria Reale, giovedì 9 novembre alle ore 21 Carlo Lucarelli in 'PPP I Un segreto italiano': Pier Paolo Pasolini in uno spettacolo in forma di recital che coniuga parole e musica
Dal 10 al 12 novembre si terrà a Torino il festival 'Dora Nera 2023' presso l'auditorium oratorio San Filippo Neri che è parte dello storico complesso monumentale che sorge in via Maria Vittoria 5
Andrea Malabaila presenta insieme a Margherita Oggero il suo ultimo libro, 'Lungomare nostalgia' presso La Piola Libreria di Catia. Appuntamento il 14 novembre alle 17.30 in via Bibiana 31
I miei libri
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